Nota critica di Giuseppe Nasillo 2016

E risaputo che la tecnica dell’acquerello possiede una sua particolare carica di poeticità,di leggerezza,che trasforma le immagini in rinfrescanti presenze largitrici di suggestive sensazioni visive.

Ed è tale la forma espressiva che caratterizza la prevalente attività pittorica di Maria Marchitelli,vincitrice del  l ° premio nella 34° Edizione del Concorso “Il Centenario”,la campionatura delle cui opere è un ampio ventaglio di sequenze coloristiche inondate di luce,delle quali essa (che pure si serve in altre occasioni dell’olio così come esegue lavori su ceramica) coglie momenti e specificità con un’ariosità di impianto alla quale consegna il fervido diagramma della sua creatività fatta di percezioni occasionali,di spunti memoriali,di osservazioni quotidiane,di evocazioni legate a segmenti della sua infanzia,a liriche evasioni verso dimensioni di fantasia,di sogno,di voci sedimentate nel suo animo e nella sua mente.

E’ una sorta di magico viaggio lungo il quale si incontrano figure femminili,esplosioni floreali,silenziosi scorci di cortili,spaziati scenari marini,innocenti giochi di bimbi,nevicate ovattate di quiete,angoli di città con tram che vivificano l’operosità di chi vi abita,spunti naturali riproposti nella simbologia di alberi,di frutta,di afrori legati agli ambienti con le loro inconfondibili caratterialità ora marcatamente incisive ora modulatamente evanescenti.

Basta il tratteggio di una locomotiva a vapore,di una bicicletta,di una barca,di una sedia,di un arco dischiuso su una distesa azzurra,un canale lagunare,un cappello di paglia,un mazzo di fiori,le agili forme di una giovane ballerina,una sembianza muliebre alle prese con un’aquilone che si libra nel cielo,delle mani che sfiorano i tasti di un pianoforte,perché si schiuda un mondo fatto di immateriali sussultanze estatiche,nelle quali l’autrice proietta l’effervescenza della propria interiorità (talvolta affidata anche alla morbidezza del pastello),coinvolgendo l’osservatore in quel variopinto scenario,dove i colori armoniosamente disposti si imprimono negli occhi di chi vi si accosta,condividendone l’immediata spontaneità,la palpabile genuinità,la prorompente fragranza.

Giuseppe Nasillo

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